La ristrutturazione dei debiti illustrato dal nuovo documento del CNDCEC

Pubblicato in Ratio News

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha pubblicato nel mese di dicembre un nuovo documento intitolato “Aspetti contabili della ristrutturazione dei debiti alla luce del nuovo OIC 19”.  L’attuale disciplina contabile così come presentata dallo standard setter nazionale disciplina il tema della ristrutturazione dei debiti, sotto il profilo contabile, al paragrafo numero 73 nonché, grazie a successivi inserimenti, anche dai paragrafi 73 a – 73 c e 81 a.   Il documento appena pubblicato ha la finalità di fornire una visione maggiormente applicativa di tale tematica alla luce delle esperienze professionali raccolte dei colleghi che hanno partecipato ai lavori.   Nello stesso documento, inoltre, si fa presente che il gli accordi di ristrutturazione risultano cruciali per l’esistenza delle imprese, così come la loro rappresentazione risulta essere un elemento essenziale al fine di dare una rappresentazione veritiera e corretta circa il reale stato di salute delle aziende.

Tra le principali tematiche esaminate, il documento si sofferma anche sul tema dei costi di transazione ossia, costi marginali direttamente attribuibili all’acquisizione, all’emissione o alla dismissione di un’attività o una passività finanziaria. In particolare, per costo marginale si intende un costo che non sarebbe stato sostenuto se l’entità non avesse acquisito, emesso o dismesso lo strumento finanziario. Tra i costi di transazione non rientrano i premi o sconti sul valore nominale del debito e tutti gli altri oneri previsti dal contratto di finanziamento e pagati alla controparte.  Con riferimento quindi alle operazioni di ristrutturazione della posizione debitoria, gli oneri specificamente connessi sono le spese legali e notarili, i compensi professionali per i soggetti incaricati alla predisposizione dei piani, i compensi dovuti ai professionisti incaricati dell’attestazione e tutte le attività di due diligence effettuate sull’impresa.  In tale circostanza, il documento illustra come gli oneri di ristrutturazione siano da considerarsi ai fini del trattamento contabile delle operazioni di ristrutturazione come costi di transazione, in quanto direttamente attribuibili all’acquisizione, l’emissione alla dismissione di un’attività di una passività finanziaria.   Sotto il profilo contabile tali costi saranno contabilizzati differentemente a seconda che l’operazione di ristrutturazioni generi o meno una modifica cosiddetta sostanziale.  Lo stesso documento qualifica la sostanzialità di una modifica in relazione alle conseguenze che tale operazione è in grado di produrre sul conto economico. Secondo questa logica, infatti, in presenza di riduzione della quota capitale del debito, i costi di ristrutturazione devono essere imputati nell’esercizio in cui si rileva il beneficio rilevato dallo stralcio. Tale impostazione segue come anche sottolineato in dottrina il principio di correlazione tra ricavi e costi. In presenza di altre tipologie di variazioni, i benefici devono essere riscontati lungo la duration residua del debito e, al pari, i relativi costi di ristrutturazione devono essere imputati con la tecnica dei risconti in relazione ai benefici ottenuti.  Il documento inoltre entro nel merito delle problematiche di contabilizzazione per le società che utilizzano il costo ammortizzato suggerendo soluzioni contabili in relazione alle differenti casistiche riscontrabili.

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