Timing del processo di revisione

Pubblicato in Ratio News

L’attività di pianificazione si conclude con la stesura del programma di revisione. Così come sancito dall’ISA 300, infatti, nel momento di definizione della strategia di revisione, il revisore deve identificare le caratteristiche dell’incarico determinandone l’ampiezza, fissandone gli obiettivi, considerandone i fattori che possono indirizzare il lavoro di revisione e valutandone i risultati dell’attività preliminare relativa all’accettazione e mantenimento dell’incarico. Inoltre, il revisore in questa sede deve determinare la natura, la tempistica e l’entità delle risorse necessarie per l’espletamento dei controlli che intende porre in essere.

Tale attività è maggiormente estesa in caso di primo anno di incarico. In tale circostanza, infatti, sarà necessario, in aggiunta a quanto detto, acquisire una adeguata conoscenza del cliente, ovvero procurarsi informazioni inerenti il settore in cui opera l’impresa, così da comprenderne le dinamiche, ma anche circa la struttura degli assetti proprietari, del management e sulle attività che l’impresa svolge. Una volta definita la strategia, la sua formalizzazione conduce al c.d. piano di revisione, ossia un documento contenente la descrizione della tipologia e dell’entità delle procedure volte a valutare il rischio inerente la presenza di errori significativi, ma anche la natura, la tempistica e l’estensione dei controlli a livello di asserzioni per ogni area del bilancio o classe di operazioni. In tale logica sarà quindi necessario enumerare gli interventi operativi che dovranno essere posti in essere. Sul finire dell’esercizio, se di ammontare significativo, sarà necessario effettuare la verifica dell’inventario di magazzino. Tale attività è particolarmente importante che sia svolta in prossimità della data di bilancio in quanto il magazzino, come noto, è soggetto a variazioni periodiche e per tale ragione un attività di bridging per una riconciliazione delle rimanenze, se la verifica è effettuata in altra data, potrebbe risultare particolarmente complicata. Sempre nel primo mese del nuovo esercizio è auspicabile, qualora in programma, procedere con l’eventuale processo di circolarizzazione dei crediti/debiti, istituto di credito e consulenti legali e fiscali. Tale operazione, proprio perché richiede il coinvolgimento di soggetti terzi, deve essere avviata per tempo così da consentire il ricevimento delle risposta, ma anche se ne ricorresse la necessità permettere al revisore di effettuare un secondo invio. Nell’ambito dell’attività di pianificazione è anche necessario effettuare l’analisi comparativa. Si tratta di procedure particolarmente importanti al fine di individuare segnali di errori significativi e quindi definite il grado di estensione dei lavori. Entro il terzo mese dalla chiusura dell’esercizio sarebbe auspicabile il completamento dei principali test di sostanza, ma anche la verifica di eventuali operazioni successive alla data di chiusura dell’esercizio. In questa sede dovrà inoltre essere verificata la presenza di eventuali incertezze sulla prospettiva di continuazione dell’attività.

Nel caso in cui l’organo incaricato della revisione legale non coincida con l’organo a cui è affidata la vigilanza (collegio sindacale/sindaco unico), è opportuno un confronto in modo da favorire lo scambio di informazioni utili relativamente alle proprie competenze. Completate queste procedure il revisore, se dovessero emergere alcune divergenze significative su quanto contenuto nella bozza di bilancio dovrà discuterne con gli amministratori al fine di chiederne la variazione.

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